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Una vita come tante: amore e amicizia nel libro “potentissimo” di Hanya Yanagihara

Quando pensi che ci sia un limite al dolore, all’amore, al coinvolgimento emotivo, ecco che arriva questo libro a straziarti il cuore.
E non importa se il cuore non vuoi fartelo straziare, se non sei pronto a fartelo straziare. Non importa se hai letto tanti libri, se alcuni ti hanno emozionato, lasciato un segno, altri no.
Non importa se non sei un lettore emotivo ma un lettore critico, se non sei un lettore sprovveduto, ma un lettore navigato, lucido.
Vada come vada, devi fare i conti con la “little life” – la piccola vita – di Jude St. Francis.
Una vita che di piccolo e ordinario non ha nulla ma che è invece grande e straordinaria.

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Cecità: l’umanità scrutata di José Saramago

Cosa succederebbe se, all’improvviso, in un giorno qualunque, in una città qualunque, di uno Stato qualunque, tutti gli abitanti diventassero ciechi?
E non di una cecità diagnosticabile e / o curabile, ma di una cecità sconosciuta che, come tutte le che non si conoscono, fa ancora più paura.
Per scoprirlo, basterà leggere José Saramago, ma attenzione. In un libro che parla di cecità, l’attenzione è tutta negli occhi. Nello sguardo.

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Umanità profonda e salvezza nella Trilogia della pianura di Kent Haruf

photo by http://www.lapazienzadellonda.wordpress.com Straripa di umanità, la Trilogia della pianura di Kent Haruf. Un’umanità forte, semplice, concreta. Come quella dei fratelli McPheron, Harold e Raymond, che tra una titubanza e l’altra, tra una tenera incertezza e l’altra, decidono di prendere in casa la giovane Victoria, senza sapere, che nella loro inconsapevolezza, nella loro tradizionale solitudine,… Continua a leggere Umanità profonda e salvezza nella Trilogia della pianura di Kent Haruf

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Se una notte d’inverno un sognatore: beatitudine e illusione nelle Notti bianche di Dostoevskij

Cosa succede se la vita si confonde col sogno e la letteratura si confonde con la vita? Ce lo racconta mirabilmente il Dostoevskij delle Notti bianche, ovvero le notti insonni d’amore e sogni, che proprio perché bianche finiscono per non avere nessun colore.

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Speranza è condividere ancora: riscatto e comprensione in Tutto è possibile di Elizabeth Strout 

Ad Amgash, in Illinois, il tempo scorre lentamente. E’ ciò che accade in tutte le piccole comunità del mondo, dove tutti conoscono tutti e la vita scorre sempre uguale, inesorabile.
Ad Amgash, in Illinois, si può solo e sempre soffrire, schiacciati da quel destino di povertà e miseria che si staglia sulla vita dei suoi abitanti come una condanna senza fine.

Ma è proprio ad Amgash (e in tutte le cittadine provinciali del mondo) che ci si può ancora sorprendere, si può ancora scegliere la vita e urlare “io sono qui e ho il diritto di starci”. Il diritto a una vita che, anche se brutalizzata, può con tutte le sue forze ancora aggrapparsi ad una speranza. E la speranza non è altro che nel conforto. E’ questa la grande lezione di Tutto è Possibile di Elizabeth Strout.

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“La bellezza è prendere qualcosa nelle mani e poi lasciarla andare”: bellezza e soprannaturale in Amrita di Banana Yoshimoto

Amrita è il tentativo di Banana Yoshimoto di dare maggiore caratterizzazione a personaggi e storie. È un’opera di grande respiro (cosi come l’ha descritta Giorgio Amitrano) in cui la sua autrice dà libero sfogo a pensieri e materiale letterario. È inoltre, un’opera di grande spontaneità e intensità non soggetta a rielaborazione e per questo a volte criticata da pubblico e lettori abituati ad uno stile più asciutto e intrecci meno complessi.

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Kitchen: la “normalità profonda” di Banana Yoshimoto tra manga e letteratura

Il segreto per comprendere e amare Banana Yoshimoto è cogliere nella leggerezza della sua scrittura, la profondità di ogni singola parola. Il tutto unito ad un linguaggio fresco e originale che ha fatto parlare di un legame con lo stile dei fumetti manga.

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La delicatesse di David Foenkinos, distese di prati con sottofondi musicali, la delicatezza in questo mondo

La delicatesse (2012) trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di David Foenkinos, è l’elegante parabola della perdita, disarmante a volte, dolorosa, traumatica, affrontata qui con la delicatezza preannunciata nel titolo e con la fiducia in un domani che può essere, ancora, migliore.

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Bellezza e rivelazione ne L’eleganza del riccio di Muriel Barbery

Barbery immerge il suo lettore in un condominio dai contorni un po’ favoleggianti, in una Parigi ancora da amare che molto lascia alla riflessione e all’immaginazione. A rue de Grenelle le apparenze regnano sovrane e i toni ironici e leggeri lasciano trasparire a volte disincantato dolore e velata rassegnazione. Abilmente Barbery dipinge immagini suggestive e malinconiche, momenti di rivelazione e incanto che sembrano fermare il tempo, lo scorrere delle vite e il flusso di coscienza di Renée e Paloma, anime gemelle, opposti che combaciano perfettamente.